
I’m in a Strange Position II
Harita Asumani
[ BUL ]
Titolo: I’m in a Strange Position II (2023)
Tecnica: Acrilico su tela
Dimensioni: 100 x 130 cm
Titolo: I’m in a Strange Position III (2023)
Tecnica: Acrilico su tela
Dimensioni: 100 x 130 cm
*Le opere fanno parte di un trittico
Le opere sono intitolate “I’m in a Strange Position”, un titolo che esprime ironicamente la sensazione di trovarsi in una situazione insolita. Tuttavia, i dipinti rivelano che il tempo e il luogo sono stati scelti consapevolmente dall’artista. Questi autoritratti esplorano il concetto di rinascita attraverso la natura giocosa e sensuale del corpo femminile.
Le figure sono nude e catturate in movimento, in un gesto simile a una capriola all’indietro, un’azione spesso associata alla spensieratezza dell’infanzia. Questo movimento spontaneo, insieme alla nudita deliberata, simboleggia una scelta consapevole: la vulnerabilità come forza. L’erotismo nelle opere non è mai volgare, ma esprime la celebrazione della libertà e della consapevolezza di sé. L’artista invita lo spettatore a riflettere sulla complessità della femminilità, esplorando il percorso di trasformazione e auto-consapevolezza.

Harita Asumani
Artista Visiva
Harita Asumani, nata nel 1992 a Plovdiv, Bulgaria, è un’artista visiva che divide il suo tempo tra Bulgaria e Italia. Ha completato gli studi presso la National Academy of Arts di Sofia, specializzandosi in Scenografia e Costume Design. Sebbene non abbia intrapreso una carriera professionale in questo settore, incorpora molta della sua conoscenza accademica nelle sue creazioni artistiche. Harita si identifica fortemente con i principi della scenografia, credendo che le idee e i significati debbano plasmare il risultato finale. Questo influisce profondamente sul suo processo creativo, iniziando con l’espressione di pensieri ed eventi di vita attraverso il testo, per poi proseguire con rappresentazioni visive corrispondenti ai suoi concetti. Ha realizzato la sua prima importante mostra personale, “Existence Minimum”, nel 2018. Successivamente, è stata selezionata dal Goethe Institut e Credo Bonum per il programma “Art Start” nel 2019, dedicato ai giovani artisti emergenti. Ha partecipato a mostre attiviste come “FORMS in AETHER” e “HOMOSOC in PORT A” a Sofia nel 2019, a sostegno della comunità LGBTQ e del Sofia Pride. L’artista mostra una profonda affinità con l’esplorazione dell’emotività umana, partendo dalla propria auto-riflessione. Non è un caso che la maggior parte delle sue opere siano autoritratti. Mostra un forte interesse per la psicologia e la filosofia, utilizzandole come strumenti per rafforzare le argomentazioni nei suoi lavori.
Filosofia artistica
Per me, la grande arte è sempre personale e accompagna gli eventi della vita e i processi dell’anima. Uso l’arte come meccanismo per affrontare paure e insicurezze. È un modo per affermare quella parte di me che desidero trionfi. La maggior parte delle mie opere sono quasi sempre autoritratti, raffiguranti donne libere e sensuali, immerse nell’euforia della loro esistenza.” “L’arte accade molto prima che un’opera venga realizzata e continua a vivere a lungo dopo la sua creazione. Attraverso il processo creativo, cerco di accedere agli angoli più remoti della mia anima. Ripetere elementi e immagini ha una funzione meditativa per me. In questo stato di quiete, posso ascoltare la mia voce autentica.