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Queerness – Approccio intersezionale per una società inclusiva.

Associazione Rumore

[ ITA ]

SABATO – 12 APR 2025

16:30

“Chi ha paura del gender?” non è solo il titolo di una recente opera di Judith Butler, ma anche la domanda che ci si dovrebbe porre per cercare di comprendere le prese di posizione di una certa parte della politica e della società che vuole mettere in discussione i diritti acquisiti della comunità Queer.

Ciò che spesso sfugge è che non è soltanto la comunità LGBTQ+ a essere oggetto di questo processo di revisione e marginalizzazione, ma riguarda molte altre categorie sociali che non rientrano nelle classi egemoniche dominanti nella società occidentale.

Persone anziane o troppo giovani, con redditi medi e bassi, migranti, con disabilità, caratteristiche fisiche non rispondenti a un determinato canone, donne che scelgono o non possono avere figli o sposarsi.

La comunicazione e la narrazione sono gli strumenti che hanno permesso il radicarsi di un immaginario collettivo che riflette, più che i valori delle classi egemoni, un modello di organizzazione sociale funzionale agli scopi di questa parte minoritaria ma dominante della società occidentale.

Come ha sostenuto il sociologo Jeffrey Alexander, attraverso la narrazione, in particolar modo quella artistica e performativa, è possibile superare il pregiudizio del pensiero dominante, mostrando l’aspetto umano della discriminazione in un linguaggio che ri-umanizza la diversità.

In quest’ottica, chi produce arte assume il ruolo di intellettuale in senso gramsciano: l’arte non è solo espressione di sé, ma anche narrazione collettiva, capace di criticare la società contemporanea e di immaginarne una diversa.

Ed è proprio questo che propone Butler:

“Produrre un immaginario alternativo, che tuteli i diritti e le libertà conquistati in decenni di lotte. Perché nulla è in grado di sconfiggere questo fantasma più dell’affermazione del desiderio di amare e di esistere nel mondo, respirando, muovendoci e vivendo liberamente.”


Associazione Rumore

Rumore è un’associazione di promozione sociale attiva sul territorio teramano e operante nell’ambito dei diritti umani e civili, in particolar modo della comunità LGBTQ+.

Crediamo nel valore dell’intersezionalità dei diritti di tutte le categorie sociali considerate “altre” rispetto alla visione etero-normata patriarcale occidentale, aderendo ai valori transfemministi, antifascisti, antirazzisti, antiabilisti, antiageisti.

Crediamo nella cultura e nell’arte come spazi di promozione delle idee e come mezzi di avanzamento della società.

All’interno del festival vogliamo proporre una riflessione sulla Queerness come approccio intersezionale per una società inclusiva.