
Femminili Plurali: Il Linguaggio Ampio Come Strumento di Lotta.
Benedetta La Penna
Durante l’avvincente evento, si è esplorato il potere trasformativo di un linguaggio inclusivo e rispettoso delle identità di genere.
Attraverso discussioni approfondite ed esempi pratici, è emerso chiaramente come l’adozione di un linguaggio che valorizzasse la diversità di genere potesse rivoluzionare le interazioni quotidiane. Si è sottolineato il ruolo cruciale del linguaggio nel plasmare le percezioni e nel promuovere l’uguaglianza di genere, evidenziando come nominare sia fondamentale per conferire esistenza e legittimazione alle persone e agli eventi. Ad esempio, dare un nome all’uccisione delle donne in quanto donne ha focalizzato l’attenzione su una problematica universale e millenaria. Prima non esisteva la parola “femminicidio”. Questo termine ha contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica e ad affrontare una forma di violenza di genere sottovalutata e minimizzata per troppo tempo.
Un altro esempio significativo riguarda l’adozione di un linguaggio inclusivo nei testi e nel modo di parlare, utilizzando termini neutri o inclusivi. Ancora oggi, il nostro modo di esprimerci esclude o invisibilizza le persone non binarie o transgender. L’introduzione di un linguaggio che rispetti e riconosca tutte le identità di genere promuove una maggiore equità e giustizia nei confronti di tutte gli esseri umani.
Partendo dalla consapevolezza dell’importanza delle parole usate, si è esplorato come un linguaggio inclusivo potesse contribuire a creare una società più equa e inclusiva per tutte le persone. L’evento ha rappresentato un’opportunità unica per arricchire la nostra comprensione e impegnarci attivamente nella lotta per l’uguaglianza di genere.
Fotografie di Altea





