Umi e Gorghi Rossi

Patrizia Leonino

[ ITA ]

Gorghi Rossi
Materiali: olio su tavola
Dimensioni: misure variabili, 54 × 25 × 0,5 cm
Anno: 2023


Umi
Materiali: olio su tavola
Dimensioni: misure variabili, 45 × 35 × 0,5 cm
Anno: 2022

Umi è uno dei piccoli ibridi che hanno vita in un foglio stropicciato, in un momento in cui, in un automatismo psichico, disegno creature e forme che sono nel pieno della loro trasformazione.

Umi è una conchiglia, un pesce, una stella marina, una lumaca: racchiude in sé la relazione imprescindibile tra il mare e l’universo siderale, il flusso dell’eterna trasformazione, la malinconia del passaggio da uno stato a un altro, dall’infanzia all’adolescenza, dall’estate all’autunno, dal fluido al solido.

La pittura in Umi è fluida, densa, armoniosa. È un paesaggio fiabesco, delicato e fragile come lo sono i bambini. Il lavoro sulle forme sagomate nasce dall’estrapolare quelle presenti nei quadri, dando loro una vita propria. Esse fluttuano fuori dal quadro in uno spazio altro, sospese in una dimensione senza tempo.

Gorghi Rossi nasce in modo differente, pur mantenendo l’approccio introspettivo e intuitivo. Molto spesso sento dentro di me energie intrappolate, mostri che vogliono parlarmi, e si manifestano immagini salvifiche, rivelatrici, visionarie. Ho visto tre vortici rossi in un flusso acquatico pieno di ferite. In quell’acqua una croce acquatica si manifesta sia come spiraglio di speranza e riconciliazione del due in un’unità, sia come richiesta di aiuto.

Questo paesaggio di trasformazione e di elevazione è racchiuso in una forma impermanente, che lentamente cambia sembianza davanti ai nostri occhi: è una creatura marina, una foglia, una fiamma.

Sono opere fragili, che si possono rompere facilmente, come parti del corpo, come frammenti di noi stessi che custodiscono l’unità.

Un giorno una persona a me molto cara mi disse: “Le cose rotte e successivamente aggiustate sono le più forti”. Proprio come nel kintsugi, l’arte giapponese che ricompone con oro le fratture, esaltando il valore della fragilità.

La fragilità è un dono, un filo poetico che accarezza la nostra esistenza, linfa vitale che ci permette di respirare l’essenza di ciò che è passato, presente e futuro.

In entrambe le opere c’è una correlazione tra atto visionario e aspetto scientifico. La pittura è un flusso che mi trasporta ma, allo stesso tempo, in questo flusso esploro e analizzo attraverso l’atto del dipingere.

L’entanglement che unisce particelle lontane in un’unica relazione è lo specchio del legame sempre presente nella mia pittura tra micro e macro, tra corpo e cosmo, tra mare e universo siderale.

Fotografie di Patrizia Leonino

Patrizia Leonino

Pittura

Patrizia Leonino è nata a Palermo il 5 agosto 1988. È cresciuta a Capo d’Orlando, in provincia di Messina, dove ha frequentato l’Istituto d’Arte “Michelangelo”. Successivamente si è trasferita a Palermo, dove ha conseguito il diploma accademico di primo e secondo livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo.

Attualmente vive e lavora a Palermo, dove condivide lo studio di pittura Studio Rumori Bianchi.

Artist Statement

La ricerca pittorica di Patrizia Leonino si muove in due direzioni che, misteriosamente, trovano sempre un punto d’incontro: da un lato l’intuizione, l’atto visionario; dall’altro un’indagine che possiede la qualità dell’osservazione scientifica.
Per l’artista, la pittura — come la vita — è esplorazione: un continuo conoscere e guardare oltre. La stratificazione del segno e del colore, attraverso micromovimenti, diventa uno strumento per scavare, comprendere e cercare l’Unità.

Leonino si abbandona a viaggi astrali, in cui assiste a nascite e frammentazioni di unità che trovano nuovi cicli e nuove costruzioni. La sua pittura è costruzione: una struttura di visione in costante mutamento. Costruire per trasformare, per meditare, per meravigliarsi.

Nel processo pittorico, l’artista si immerge nella trama di un’intima arborescenza, dove il microcosmo della propria interiorità dialoga con il macrocosmo circostante. È uno spazio in cui, come nella realtà quantica, ogni elemento è in relazione con l’altro e il visibile si fonde con l’invisibile.

La sua opera nasce da un flusso eterno, in cui scorrono presente, passato e futuro; sentimenti, emozioni e pensieri si trasformano in forme e simboli, portando in sé il ritmo della metamorfosi. In questa clessidra di buio e luce, dove le stagioni si susseguono senza fine, Leonino nuota come una creatura ibrida negli oceani più profondi, tra i coloratissimi figli del mare, per elevarsi al cielo, diventare memoria ed essere un nuovo, insostituibile frammento del tutto.