
Aura abissale
Maura Prosperi
[ ITA ]
Aura abissale (serie “Ànemos”)
Materiali: polymorph
Dimensioni: variabili
Anno: 2025
“Ànemos” (dal greco antico, “vento”, “soffio”, “spirito”) esplora il trauma e la malattia mentale attraverso immagini di abissi interiori, demoni e creature mutanti. L’installazione intreccia il concetto di clinamen lucreziano, la deviazione imprevedibile che rompe il determinismo e apre alla libertà, con la teoria junghiana degli archetipi, forze primordiali che, se emergono con eccessiva intensità, possono sopraffare l’Io generando deliri e visioni.
Il clinamen diventa qui metafora del turbamento psichico: una deviazione minima ma decisiva che destabilizza l’ordine e apre lo spazio dell’imprevisto. Gli archetipi, invece, evocano l’ambivalenza della psiche umana, in cui mito, corpo e immaginazione si intrecciano nel confine fragile tra malattia e possibilità di rinascita.
In questo spazio di vortici e fratture, “ànemos” si rivela come soffio vitale: esperienza di crisi, ma anche principio di trasformazione e libertà.

Fotografie di Maura Prosperi
Maura Prosperi
Scultura, Installazione
Maura Prosperi è un’artista visuale. Nasce a Pescara nel 1996, dove attualmente vive e lavora. Nel 2025 ha dato luogo alla project room all’interno di Spazio Iris, studio d’arte dell’artista, a Spoltore (PE). La sua sala principale è predisposta a sala espositiva, entro cui prende forma il progetto Naturale, una collana di sei mostre per cui artisti e curatori sono invitati a presentare lavori che partano dall’analisi dell’aggettivo, al fine di creare un nuovo dizionario del termine.
Si laurea in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma nel 2021. Per due anni consecutivi (2019-2020) è assistente borsista di laboratorio del professore e artista Vincenzo Scolamiero. Nel 2019 svolge tirocinio come Mediatrice Culturale per l’opera Add Color (Refugee Boat) di Yoko Ono al MAXXI (Roma).
Nel 2020 partecipa all’IMAF – International Multimedial Art Festival, presso la SULUV Gallery, a Novi Sad, in Serbia. Nel 2021 espone alla Biennale Sino-Italiana Arte Giovane – La terra quieta (online) e prende parte a IMAF 2021, presso SULUV Gallery, a Odžaci e a Novi Sad, in Serbia. Nello stesso anno è tra gli studenti invitati a intervistare l’artista Damien Hirst, durante l’evento “Damien Hirst – In Conversation” presso la Galleria Borghese (Roma).
Nel 2022 è tra i finalisti di Exibart Prize 2022/2023, rappresentando lo stand alla Fiera di Roma – Arte in Nuvola. Nello stesso anno partecipa alle esposizioni SENZATITOLO, curata da Dispositivi Comunicanti e con la direzione artistica di Zaelia Bishop, presso Cosmo; Morfogenesi, curata da Cristallo Odescalchi, presso Struttura, all’interno di Palazzo Odescalchi, a Roma; e alla collettiva Arte Giovane, Italia | Lazio, curata da Ivan D’Alberto, presso YAG/garage, a Pescara. Nel mese di ottobre partecipa a RAW Take Off studio visit, presso Fondamenta Gallery, a Roma. Nello stesso anno partecipa ad Arte in Nuvola Expo, con un’installazione per lo stand Exibart (Editoria), a Roma.
Nel 2023 espone durante Paratissima X START | Arte, Essenziale, curata da Francesca Canfora, presso la Fondazione Amleto Bertoni, Saluzzo (CN), e LIMEN presso ExGarage (Roma), curata da Beatrice Ciotoli, Roberta Cristofari, Irene Iodice ed Eleonora Turli. È vincitrice al terzo posto del Contemporanea Prize23, curato da Arianna Sera di Spazio Hangar e dall’artista Emanuele Moretti; i suoi lavori vengono esposti insieme a quelli degli altri finalisti nella mostra presso il Palazzo Ducale Orsini-Colonna di Tagliacozzo (AQ).
Dal 21 dicembre 2023 al 31 gennaio 2024 partecipa all’evento Swinging Together AT – Christmas Party, curato da Beatrice Ciotoli e Irene Iodice, presso Europa Experience – David Sassoli, sede del Parlamento europeo, a Roma. Nel 2024 inaugura la personale Le Stanze della Mente, curata da Danio Ruffini, presso 16 Civico, a Pescara. Partecipa con le sue opere all’esposizione Animamundi, curata da Laura Catini, presso Spazio Hangar, Roma. Prende parte alla collettiva Abruzzo Contemporaneo. Focus sull’arte emergente, in occasione di Contemporanea 24. Aspetti dell’Arte Presente, curata da Cesare Biasini Selvaggi, presso Palazzo Ducale Orsini-Colonna, Tagliacozzo (AQ).
Artist Statement
Nella serie di lavori pittorici A passeggio nel sottosopra – Alice nel Mondo Liquido le figure sono praticamente scomparse, lasciando il posto a un agglomerato di materia pittorica in ebollizione. L’artista fa collidere le dimensioni e porta a compimento composizioni che molto hanno a che fare con gli ambienti del sogno. Anche il tempo della rappresentazione è il risultato della commistione tra presente, passato e futuro. Ci si trova a camminare all’interno del mondo onirico, nell’inconscio del suo privato.
È la vita liquida che si attraversa cercando di evitare o superare gli ostacoli che di volta in volta si infrappongono tra noi e il raggiungimento di una meta mai definita. Dentro queste dimensioni acriliche pittoriche, realizzate su superfici plastiche trasparenti, rimangono solo le “tracce” di ambientazioni e di figure appena distinguibili. Siamo dentro al paradossale mondo di Alice: il sottosopra che mischia le carte all’infinito, mostrando sempre e solo la parte speculare e ribaltata della realtà.
Questi lavori, che giocano sul limite tra reale e subconscio, in una metamorfosi continua tra spazio e forma, dialogano con la serie Intravisioni – Intrusione Visionaria nel Reale, trovando un ulteriore compimento, un esito. Qui, il sottosopra trova sfogo nella dimensione terrestre: immagini oniriche sono legate indissolubilmente alla percezione umana. Non esiste possibilità di sottrazione da quel mondo; la dimensione extravisiva è ormai coesistente a quella dell’ordine naturale. Tutto è “infettato”: fecondo ultraterreno insidiato nei tessuti vegetali, animali e umani. La realtà ne è invasa.
Compiuto il passaggio dall’invisibile ribollente, l’impossibile si mostra nutrendosi della linfa della dimensione naturale: è il sottosopra disvelato nella dimensione sensoriale.
Estratto dal testo critico di Danio Ruffini: «Appare chiaro che, salvo alcune deviazioni, buona parte dell’attività artistica di Maura si sia concentrata a Roma. Ciononostante, il legame con la sua terra d’origine non solo costituisce un nodo insolubile, ma vibra delicatamente in tutte le opere attraverso l’ispirante ipocentro rappresentato dal mare che, coi suoi moti perpetui, le risacche e la sonorità ritmica del suo spartito, nutre da sempre le muse della poesia. Ogni gesto creativo emerge, dunque, dallo straniamento sensoriale suscitato dall’ipnotico movimento ondoso, riorganizzante il pensiero e i desideri. La realtà così percepita è poi elaborata nel subconscio. I suoi elementi sono introiettati in uno spazio mentale che, nel riavvolgerli, li plasma come nuovi. È questo un passaggio delicato perché i frutti che ne maturano non sono altro che la rappresentazione dei semi germogliati nell’io e nutriti di soggettivazione. Sono perciò reali, in quanto ora presenti nella nostra dimensione, e al contempo irreali sicché provenienti da un mondo di sogno, in cui le regole fisiche e chimiche perdono di senso e quel che è di sopra può finir sotto o di fianco, quel che è leggero può divenire pesante, quel che è impalpabile può, a un tratto, solidificarsi».