Non Sono il Sogno Realizzato di Tutti i Miei Antenati

Mandra Stella Cerrone

[ ITA ]

Materiali: stampa su tela
Dimensioni: 100 × 200 cm
Anno: 2024

La metagenealogia, secondo il metodo Jodorowsky, ci mostra che un albero genealogico non è mai lineare né ordinato: senza una struttura che lo renda leggibile, resta un insieme caotico di memorie, segreti, desideri infranti.

Ogni vita è plasmata da correnti più vaste: la famiglia, certo, ma anche i mutamenti sociali, le guerre, le catastrofi ambientali, i movimenti cosmici. Non siamo isole: siamo la stessa materia dell’universo che prende forma in biografie apparentemente separate. I nostri corpi e i nostri sogni sono attraversati da memorie che non ci appartengono interamente.

Nelle mie performance ispirate alla metagenealogia — Silent Family, Sine Nomine e Non sono il sogno realizzato di tutti i miei antenati — questo magma prende forma visibile. Silent Family evoca le presenze che abitano il silenzio della stirpe; Sine Nomine dissolve i nomi e i ruoli, aprendo uno spazio di libertà; l’ultima opera “Non sono il sogno realizzato di tutti i miei antenati” riconosce la frattura: non essere il compimento dei sogni genealogici, ma la loro evoluzione.

In questi progetti, il gesto artistico diventa atto di guarigione simbolica: non semplice rappresentazione, ma intervento psico-magico, capace di trasformare ciò che è rimasto irrisolto. Nel mio studio, così come in enti pubblici e sanitari, attraverso laboratori sugli alberi genealogici accompagno altre persone in questo stesso processo: riconoscere, attraversare, trasformare.

Così il caos dell’albero trova, almeno per un istante, una forma poetica di ordine e liberazione.

Mandra Stella Cerrone

Fotografia

Mandra Stella Cerrone è un’artista visiva e performer che, attraverso atti poetici, intreccia arte, ritualità e ricerca interiore. Le sue performance esplorano le zone d’ombra individuali e collettive e intervengono nel dibattito sociale su temi fondanti come famiglia, denaro, amore e religione. Il suo linguaggio, essenziale e simbolico, unisce corpo, gesto e segno in narrazioni visive che indagano identità, tempo e metamorfosi. Nel suo studio Mystic Driver Art Lab sviluppa progetti interdisciplinari e conduce workshop dedicati alla sperimentazione performativa, con una particolare attenzione alle terapie artistiche.

Collabora come creativa nella pubblicità, nell’editoria e nell’alta moda. Dal 2022 al 2024 ha condotto laboratori di terapie artistiche con i pazienti del CSM di Chieti, su incarico del primario, il dott. Marco Alessandrini, psichiatra e psicoanalista.
StigmaTE – dal disagio esistenziale alla società della bellezza è la mostra dei lavori realizzati con i pazienti del CSM di Chieti, esposti al Mu.Mi. di Francavilla al Mare, a cura di Sibilla Panerai.

Ultime mostre e performance:
2025 — XV edizione di Corpo.doc – la performance come rottura, a cura di Ivan D’Alberto; performance Love is a Confession | Coming out, Fondazione La Rocca, Pescara. — Fatti Viva, festival di poesia contemporanea (III edizione), performance Corpo a Corpo – Io è un altro, Palazzo San Francesco, Isernia; direzione artistica Paola Pediconi.
2024Lo spirituale nell’arte. Un check-up sulle sbiadite o scomparse tracce kandinskyane, a cura di Antonio Gasbarrini, Palazzo dell’Emiciclo, L’Aquila. — Premio Sulmona, a cura di Ivan D’Alberto, Sulmona (AQ). — Drammaturgia e Simbolismo, XI edizione di Corpografie, a cura di Anouscka Brodacz, Fondazione La Rocca, Pescara. — Human Rights #dignity, a cura di Roberto Ronca, Campana dei Caduti, Rovereto. — Hotel De Paris, collettiva su progetto dell’artista, Ex Hotel De Paris, Lanciano (CH).

Artist Statement

Mandra Cerrone, che utilizza da anni il corpo come linguaggio nelle sue performance e nei tableaux vivants dal forte impatto emotivo, ha scelto quale primo approccio con gli operatori e i pazienti del Centro di Salute Mentale l’immagine di sé, quell’esterno che ci connota e ci identifica. L’autoritratto — spiega l’artista — è un ponte tra ciò che è visibile agli altri e la percezione che abbiamo di noi stessi; mette in contatto il mondo fisico con quello psichico, il presente con il passato. Ogni scatto si fa strumento per prendere coscienza di sentimenti spesso difficili da esprimere verbalmente.

Ne sono nate intense opere dall’intrinseca validità artistica nel momento in cui si fanno portavoce della significazione e della percezione di sé.

Mandra Cerrone, che indaga da lungo tempo la psicogenealogia, con la quale ha dato vita al noto ciclo di performance Silent Family (2006), realizzazione visiva e performativa dell’albero genealogico, ha invitato gli operatori e i pazienti del Centro di Salute Mentale di Chieti a rievocare sogni e desideri inespressi, spingendo all’immaginazione. Per molte persone il pensiero è andato dritto alla radice familiare, al matrimonio e al concepimento, esprimendo un bisogno ancestrale di contatto fisico e di rispecchiamento emotivo. Cerrone ha così creato per loro un rituale performativo, una vestizione in abito bianco che ha avverato per un giorno un sogno finora irrealizzato: “Il sintomo morboso, disse, sarebbe attività amorosa camuffata e ogni malattia amore trasmutato” (T. Mann, La montagna incantata).

Sibilla Panerai