TALK

La Parola come Strumento Terapeutico: Relazione, Cura e Dignità nella Fragilità

Elena Giachetti

[ ITA ]

18 Ottobre 2025

15:30

Troppo spesso sottovalutata nei contesti clinici, la parola può rivelarsi uno degli strumenti più potenti a disposizione di chi cura. Non solo veicolo di informazioni, ma atto di relazione, riconoscimento e sostegno dell’identità dell’altro, soprattutto in condizioni di fragilità cognitiva ed emotiva.

Partendo dalla sua esperienza nelle cure palliative e nell’accompagnamento di persone affette da demenza, Elena Giachetti presenta il modello dell’Approccio Capacitante, elaborato dal professor Pietro Vigorelli. Questo metodo considera la parola come mezzo per mantenere viva la competenza comunicativa anche quando il linguaggio sembra compromesso: parlare con la persona, non solo alla persona, diventa così un atto terapeutico che favorisce la fiducia, riduce i disturbi del comportamento e migliora la qualità della vita di pazienti e caregiver.

Attraverso esempi pratici e riflessioni teoriche, il talk esplora il valore della comunicazione autentica nei percorsi di cura, soffermandosi sulla postura dell’operatore, sulla qualità dell’ascolto, sull’uso delle domande e sul silenzio come spazio di accoglienza.

Un intervento rivolto a professionist_ della salute, dell’assistenza e dell’educazione, ma anche a chiunque creda nella possibilità di “curare con le parole”, restituendo dignità, presenza e senso anche nei momenti più complessi dell’esistenza.


Elena Giachetti

Medico Chirurgi Assistente in Psichiatria

Nata a Biella nel 1971, dopo gli studi superiori in ambito pedagogico si laurea in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Torino nel 1996. Sin dall’inizio della sua carriera si dedica alle cure palliative, che per molti anni rappresentano il fulcro del suo impegno professionale. Parallelamente approfondisce lo studio delle demenze e dei disturbi del comportamento, incontrando il professor Pietro Vigorelli e formandosi nell’Approccio Capacitante: un metodo non farmacologico centrato sull’uso della parola, volto a ridurre i disturbi del comportamento e a migliorare la qualità della vita delle persone con demenza e dei loro caregiver.

Il suo percorso è sempre orientato a integrare la dimensione medica con quella relazionale e comunicativa, mantenendo uno sguardo attento alla persona nella sua interezza. Dall’ottobre 2023 vive e lavora nella Svizzera romanda come medico assistente in Psichiatria, con l’obiettivo di approfondire la formazione in psicogeriatria e psicoterapia.

Accanto alla carriera professionale, ha cresciuto quattro figli, esperienza che considera fondamentale per arricchire la propria visione dell’essere umano. Coltiva da sempre una grande passione per il canto e la musica corale, che riconosce come inesauribile fonte di energia, espressione e connessione.