L’obiettivo principale della Biodanza è l’integrazione della nostra identità. Nasciamo creature autentiche e integre, ma con il tempo rischiamo di diventare vittime di dissociazioni e condizionamenti culturali che mettono in crisi la salute e l’espressione della nostra essenza più profonda.

Con radici pedagogiche e antropologiche, la Biodanza restituisce ciò che spesso dimentichiamo: abitare pienamente il corpo, vivere relazioni di qualità con noi stessi e con gli altri, celebrare la vita con la danza come in una tribù. Attraverso musica, movimento libero e la forza del gruppo, “danziamo la vita”, sciogliendo resistenze fisiche, espressive ed emotive, risvegliando il bambino e la bambina interiori che la società troppo presto ha costretto al silenzio.

La Biodanza diventa così uno strumento per creare rituali di celebrazione collettiva: spazi di espressione libera, creatività, appartenenza, affettività e nutrimento. Una danza che ci riconnette con la nostra sacralità e con la totalità della specie, restituendo unità e senso alla nostra presenza nel mondo.

Scrittrice e Facilitatrice di Biodanza, ama celebrare luci e ombre e la poesia dell’incontro umano attraverso il rituale e la danza. Spirito libero e viaggiatrice, ha raccolto esperienze di vita in diverse parti del mondo: ha vissuto a Londra e Ibiza, lavorato all’Istituto Italiano di Cultura di New York per la promozione dell’Italia all’estero, trascorso un periodo in una hacienda culturale nelle campagne colombiane sostenendo artisti locali e, più recentemente, in una comune Osho in Dorset, contribuendo al lavoro di crescita spirituale del centro.

Ha scoperto la Biodanza a Ibiza, sperimentando in prima persona il potere trasformativo che può emergere già in una sola sessione. Da allora si è innamorata di questo strumento capace di sviluppare poesia e bellezza nell’essere umano, valorizzando l’esperienza comunitaria come luogo di crescita e connessione autentica.