TALK + LAB
Ti Senti Abbastanza Adulto per Giocare?
Alessandra Prete
[ ITA ]
25 Ottobre 2025
15:30
Giocare in età adulta non è scontato. Se i bambini raggiungono rapidamente lo stato di gioco, per gli adulti è più difficile. Eppure, il gioco e la giocosità restano elementi centrali della vita, molto più di quanto immaginiamo: sono fonti di benessere psicologico e strumenti fondamentali per la salute mentale.
Il gioco e la narrazione — che può essere considerata una forma di gioco — sono bisogni biologici innati. Tipici di tutti gli animali, solo nell’essere umano persistono anche in età adulta, rendendo possibile l’apprendimento continuo, l’evoluzione culturale e la crescita personale. Non servono solo a divertirsi: attivano aree del cervello legate a creatività, memoria, problem solving ed empatia. Sono strumenti che ci aiutano a raccontarci, a rielaborare esperienze e a entrare in relazione con autenticità.
Queste qualità aprono scenari di applicazione importanti, soprattutto in ambito protettivo e riabilitativo delle funzioni cognitive. L’incontro (durata: 1h–1h30) offrirà una riflessione su queste potenzialità, accompagnata da un’esperienza diretta: i/le partecipanti potranno sperimentare l’effetto del gioco sulla memoria grazie a Memorable, un nuovo strumento di allenamento cognitivo che mette al centro la persona, la motivazione, le emozioni e le relazioni, senza sacrificare gli obiettivi riabilitativi.
La giocosità, infatti, è una capacità essenziale che ci rende più resilienti e può diventare un potente strumento di riabilitazione cognitiva, migliorando la qualità della vita anche nelle persone con Alzheimer o deficit cognitivi.
Alessandra Prete
Psicologa
Psicologa, laureata nel 2016 presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti con un Master in Neuropsicologia, svolge attività di consulenza psicologica a Pescara, conduce gruppi di incontro, formazione aziendale e percorsi di facilitazione. Utilizza metodi innovativi come il Lego Serious Play e altre forme di “gioco serio”, promuovendo il benessere attraverso la relazione, la narrazione, il gioco e la creatività.
Negli anni ha lavorato con persone con demenza e i loro caregiver, esperienza che le ha insegnato quanto sia fondamentale, anche in situazioni complesse, creare connessioni significative che restituiscano dignità e identità. Si definisce curiosa, creativa e paziente “la maggior parte delle volte”. Ama i cibi croccanti, i biscotti, i giochi di parole, scrivere filastrocche, ballare e il mare; detesta la besciamella e chi salta la fila, pur ammettendo di averlo fatto qualche volta.
Convinta che la gentilezza sia una risorsa troppo spesso dimenticata, considera il gioco uno strumento potentissimo di conoscenza e trasformazione. Ha scritto un libro, inventato un gioco e costruito un tavolo di legno: tre esperimenti che sono solo l’inizio di un percorso creativo che vuole continuare ad ampliare.